martedì 26 gennaio 2010

Dal libro all'eBook: una conversione obbligata

Anno Nuovo … giornali e riviste, come ormai è consuetudine, riempiono i primi numeri dell’anno con consuntivi e previsioni. Accanto alle solite paginate di oroscopi, di sunti (più o meno interessanti ed oggettivi) su quanto successo nell’anno appena trascorso, compaiono anche articoli che si propongono di fare il punto sulle nuove tecnologie che condizioneranno i prossimi anni. Molti articoli si occupano dell’eBook e preconizzano che sarà la novità che più condizionerà i prossimi anni, alcuni già ipotizzano la fine del libro di carta e scenari drammatici come la scomparsa delle librerie o addirittura delle biblioteche, altri ancora, scetticamente più cauti, confinano l’eBook in un ruolo secondario … un fenomeno di nicchia che avrà una lentissima evoluzione.  In fondo, è probabile che abbiano tutti una parte di ragione.

 

Cosa distingue l’eBook da un libro tradizionale

 

Non certo il contenuto … parole, frasi, concetti, immagini illustrative ma semplicemente il modo di trascriverle e riprodurle: non più con i tradizionali caratteri tipografici componibili ma con i più versatili fonts elettronici: un format non più tipografico ma digitale. La prima conversione di un testo in formato digitale si fa risalire al lontano 1971 (Michael Hart) ma solo dagli anni ’90 le grandi case, per prima la Sony, si interessarono della possibile nascita di un nuovo modo di pubblicare. Una prima considerazione: il termine ormai viene usato sia per individuare un testo codificato in formato digitale (file o cartella di file) che il supporto tecnico che lo contiene (CD-Rom, memoria flash, ecc.) come pure il mezzo hardware che ne consente la fruizione. Elementi diversi che incidono tutti, in modo rilevante, sulla nascita, lo sviluppo ed il destino finale di questo nuovo mezzo di pubblicazione. Usiamo volutamente il termine “mezzo di pubblicazione” invece che il termine “editoriale” per marcare una diversità di approccio rispetto a quelli troppo interessati delle case editrici. Non vanno dimenticati, infatti, gli interessi giganteschi che la nascita dell’ eBook può in qualche modo disturbare ne gli effetti devastanti che una diffusione rapidissima può avere su tutta la “filiera” che oggi produce e distribuisce le pubblicazioni a stampa. 

Continua   (post provvisorio in preparazione)

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